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FRIDA

COMUNITA’ EDUCATIVA GENITORE / BAMBINO

La Cooperativa sociale Terra Mia gestisce la comunità g/b Frida. La comunità è situata ai piedi della collina torinese, a dieci minuti dal centro città. L’edificio è circondato da un ampio parco destinato a zona verde, con al suo interno delle aree attrezzate per il gioco ed il tempo libero.

La comunità è composta da sei ampie camera da letto a disposizione di ogni singolo nucleo con all’interno un bagno ad uso esclusivo, una cucina comune con soggiorno, una sala gioco per i bambini, una lavanderia e un salottino visite.

OBIETTIVI

Gli obiettivi prioritari che il servizio prevede sono l’aiuto, il sostegno e la tutela degli ospiti in vista della realizzazione, nei tempi previsti, dei progetti elaborati in accordo con in Servizi Sociali. In particolare:

  • La presa in carico della genitorialità in un’ottica di prevenzione e di recupero in fase iniziale di disturbi psicologici personali o relazionali e di sostegno a gravi problematiche sociali;

  • Sostenere il nucleo in un percorso evolutivo e, laddove è possibile, nel raggiungimento di ruoli più responsabili ed autonomi;

  • Offrire alla mamma degli input finalizzati al cambiamento ed al recupero delle capacità genitoriali, valutando le risposte date ed i loro tempi;

  • L’accompagnamento, la mediazione e il confronto con il contesto sociale esterno;

  • La gestione delle relazioni interpersonali e gruppali di comunità, incoraggiando nella mamma e nei bambini i legami di fiducia ed amicizia;

  • L’attribuzione di senso alla propria storia personale e la scelta per il proprio progetto di vita;

  • Offrire opportunità pedagogiche, culturali, ricreative, ludiche e sportivo attraverso attività mirate a stimolare le potenziali personali ed il senso di appartenenza al gruppo;

  • Supportare ed incentivare le mamme nello studio, nell’orientamento e nell’inserimento lavorativo.

A CHI SI RIVOLGE

La comunità Frida accoglie i nuclei di mamme (sia italiane che straniere) con i loro figli (di ambo i sessi), provenienti dal territorio cittadino e non, con o senza provvedimento del Tribunale dei Minori, comunque inviati dai Servizi Sociali, che si trovano in stato di disagio e che hanno bisogno di assistenza, tutela e sostegno.

Si ospitano anche gestanti riconoscenti figli e madri minorenni.

La capienza massima del presidio è di 14 ospiti, inclusi i bambini.

La comunità consente una permanenza ed una autonomia del nucleo familiare unito e pertanto, nel caso di mamme con più figli di età diverse, la definizione del numero dei posti letto previsto nelle camere viene orientata da un criterio di opportunità pedagogica, sempre nel rispetto delle normative vigenti e nella capienza massima.

Non sono previsti inserimenti in Pronto Intervento.

Sono previsti accompagnamenti diurni o domiciliari in fase di post dimissione o accompagnamenti specifici ai singoli nuclei con prestazioni personalizzate per garantire progetti sempre più flessibili o individualizzati.

ACCOGLIENZA

Il progetto prevede una prima fase di accoglienza, resa il più serena possibile, e di conoscenza con il coordinatore, l’educatore referente e di tutti gli altri membri dell’equipe.

Viene illustrato e fatto firmare alla mamma il regolamento della comunità e vengono richiesti una serie di documenti.

L’inserimento in comunità di un “ospite” è un momento delicato e difficile, carico di diversi stati d’animo. È quindi importante creare un clima d’accoglienza, di accettazione, di sensibilità alla sofferenza ed empatia. Nella serata del primo giorno viene organizzato un momento di convivialità per presentare il nuovo nucleo alle altre mamme. In questa fase l’equipe educativa effettua un’attenta osservazione per individuare lo stato iniziare del nucleo mamma/bambino sotto diversi punti di vista.

Individuati i problemi e le difficoltà, stabilisce la linea comune per intraprendere un percorso educativo. Tutto ciò in accordo con il Servizio Sociale inviante e con la madre. Gli educatori diventano per il nucleo delle figure di riferimento che cercano di supportarlo nei momenti di difficoltà. Gli educatori illustrano inoltre le regole e le modalità di gestione della comunità, gli obiettivi generali e specifici su cui si intende lavorare.

PERCORSO IN COMUNITA’

Nel periodo di permanenza in comunità, la madre dovrà essere coinvolta, informata e responsabilizzata riguardo al Progetto Educativo che è stato pensato per lei, nella misura in cui la sua situazione psi-intellettiva e giuridica lo permettano. Il Progetto Educativo Individualizzato del Nucleo e i suoi successivi aggiornamenti sono condivisi con la mamma in appositi colloqui. La mamma è quindi coinvolta nella definizione degli obiettivi che andranno raggiunti per sé e per il figlio. È importante inoltre che il lavoro con le agenzie quali la scuola, il servizio di N.P.I, il CSM, etc.. sia concordato dall’equipe degli educatori e dal Servizio Sociale di appartenenza, in modo da seguire linee educative comuni.