10 Giu, 2021

Per education e pandemia? Un binomio possibile

CATEGORIA: PUBBLICAZIONI

La peer education, o educazione tra pari, è una metodologia ampiamente collaudata, con una struttura e degli obiettivi ben definiti: sensibilizzare ed informare i giovani sulle tematiche legate al benessere attraverso i pari. Lo svolgimento dei singoli incontri varia, invece, in ogni percorso di peer education in quanto segue gli interessi e le attitudini dei partecipanti. Caratteristica principale e fondamentale di questo progetto è la centralità dei ragazzi. Essi diventano protagonisti attivi e consapevoli della loro formazione. Il progetto prevede una decina di incontri dedicati alla costituzione del gruppo, all’acquisizione di informazioni legate al tema scelto ed alla creazione di un messaggio di salute per informare i pari. I conduttori guidano il gruppo di volontari in questo percorso fornendo loro strumenti volti a migliorare le personali abilità relazionali, comunicative e sociali ed aiutandoli ad approfondire gli argomenti che reputano essere di maggior interesse per loro e i loro coetanei. Successivamente i peer vengono accompagnati attraverso una fase di ideazione alla creazione del messaggio da comunicare ai ragazzi di un anno più piccoli. Tutto questo viene fatto in un clima di accoglienza, confronto ed ascolto.

Il 2021 è stato il secondo anno consecutivo nel quale gli operatori, dell’Ufficio dedicato alla prevenzione ed alla promozione della salute della Coop. Terra Mia e del servizio per le dipendenze dell’Asl To5, hanno proposto all’IIS Bobbio di Carignano questo progetto. Nonostante le difficoltà legate alle ristrettezze e precauzioni sanitarie, la scuola ha risposto con entusiasmo e partecipazione. Gli insegnanti ci hanno accolto con disponibilità e i ragazzi hanno aderito numerosi.

Quest’anno per il reclutamento è stata scelta per una modalità differente dal solito: in un primo momento gli operatori sono entrati nelle 14 classi seconde dell’Istituto per spiegare il progetto ed in seguito i peer educator dell’anno precedente sono passati nuovamente per consegnare un adesivo (allegato a lato), da loro pensato e disegnato durante il lockdown della scorsa primavera, e  per raccontare brevemente la loro esperienza.

Quest’anno è sopraggiunta inevitabilmente la novità degli incontri online. All’incontro iniziale di presentazione si sono inaspettatamente collegati su Meet 52 studenti (numero davvero elevato, soprattutto pensando alla storicità di questo periodo), curiosi di saperne di più rispetto ai contenuti proposti e sulle modalità con cui si sarebbero svolti gli incontri. Dopo una prima scrematura, dovuta, come di consueto,  alla scelta su base volontaria dell’adesione, il numero si è stabilizzato impegnando 38 ragazzi (un solo maschio). Per rispondere in modo adeguato ad una così alta partecipazione, grazie alla disponibilità della scuola e degli operatori, sono stati creati due gruppi per continuare il lavoro di tutto il percorso in parallelo.

Data la coincidenza dei tempi rispetto alle riaperture delle scuole per l’affievolirsi dell’emergenza sanitaria durante il mese di gennaio e febbraio l’èquipe è riuscita a garantire il primo incontro in presenza. Questo particolare, molto importante, ha permesso la conoscenza reciproca, la creazione del gruppo e il clima adeguato ad affrontare il resto del percorso tutto a distanza.

Grazie al costante e intenso lavoro degli operatori, è stato possibile rivedere il normale programma di formazione proponendo i medesimi contenuti attraverso giochi interattivi online, attività e video che hanno reso il tutto intenso e interessante.

I due gruppi creati si sono dimostrati piuttosto differenti: uno caratterizzato maggiormente da componenti esuberanti, l’altro più da ragazzi timidi e riflessivi. E’ stato, quindi differente, lavorare con ciascun gruppo, soprattutto con la modalità da remoto, ma anche molto stimolante per gli operatori che si sono trovati immersi nella medesima realtà scolastica, ma con gruppi di lavoro così diversi. I ragazzi hanno mantenuto una partecipazione attiva e costante per tutto il percorso, segno importante della buona riuscita delle attività, seppur non di persona, e della forse esigenza di proposte alternative e di confronto dei giovani in questi mesi così particolari.

Ogni incontro è iniziato con una introduzione molto semplice, ma non necessariamente immediato: il racconto, da parte di ognuno, di una cosa bella successa durante la settimana. Questo ha permesso di conoscersi meglio, nonostante la lontananza, e di focalizzarsi su qualcosa di positivo, anche durante periodi di zona rossa, in cui non era possibile uscire e la situazione generale era per loro più pesante o noiosa.

Dai ragazzi è emersa sicuramente curiosità per l’argomento trattato, il desiderio di stare insieme nonostante lo schermo, la piacevole scoperta di un modo di lavorare online diverso dalla DAD e la voglia di incontrare i ragazzi delle proprie classi prima della scuola, per offrire loro il frutto del lavoro messo a punto. Gli argomenti di approfondimento ritenuti più interessanti per i propri compagni sono stati in particolare l’alcool e la cannabis.

I ragazzi durante la realizzazione dell’intervento hanno dato spazio a tutta la loro creatività nel momento in cui, divisi in piccoli gruppi, hanno preparato l’attività da proporre alle prime: c’è chi ha creato un gioco dell’oca, un Kahoot, dei fumetti e dei power point. Tutti con l’intento di passare i due slogan principali che avevano scelto e le nozioni apprese, nel modo più interessante e piacevole possibile, In sintesi: “La vita è troppo bella per essere consumata”,  “Abbi cura del tuo corpo. E’ l’unico posto dove vivrai”.          Il percorso di quest’anno è terminato nel mese di Maggio con la soddisfazione di poter effettuare la conclusione in presenza! Questo ci ha permesso di dar parola a tutti e finalmente di lasciarsi un po’ più andare a giocare e ridere insieme.

Dato il successo di questa esperienza, possiamo dire che la sperimentazione online è stata positiva, nonostante ciò ci auguriamo che l’autunno ci riservi la possibilità di tornare in presenza, per poter stare fianco a fianco ai nostri ragazzi!

Barbara, educatrice professionale

Ufficio PuntoLuce – Settore Prevenzione e Promozione del Benessere