GRUGLIASCO
MAMMA-BAMBINO
E’ una struttura residenziale socio sanitaria accreditata di assistenza alle persone con problemi di dipendenza patologica
(accreditamento istituzionale DGR 13-629 DEL 20.09.2010- Regione Piemonte)
La comunità è nata nel 1989 da un’esigenza che era divenuta sempre più pressante di ospitare, all’interno di un percorso rivolto a soggetti tossicodipendenti, anche i bambini, in una presa in carico più ampia della relazione madre -figlio.
Questa casa, vicina a Torino e collegata a numerose risorse del territorio, è particolarmente adatta a fasi di percorso che richiedano la sperimentazione ed il collaudo personale in ambiti di socializzazione; è inoltre particolarmente strategica per l’avvio di una ricerca lavoro.
OBIETTIVI
L’obiettivo principale e generale del programma terapeutico prevede, risolvendo la situazione di dipendenza, di permettere alle ospiti di costruirsi un personale progetto globale di vita che gli consenta di mettere a frutto le loro potenzialità, di realizzarsi secondo le proprie aspirazioni e di acquisire o rielaborare un ruolo genitoriale più maturo.
I sottobiettivi possono essere così sintetizzati:
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Attraverso la rielaborazione del proprio vissuto e sofferenza, acquisire una più precisa consapevolezza di sé e del proprio passato.
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Uscire da un modello fallimentare di auto percezione e riacquisire stima di sè e fiducia nelle proprie capacità in base ad un saldo principio di realtà.
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Acquisire un nuovo e più funzionale concetto di norma e di socialità attraverso la proposta di modelli di riferimento positivi.
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Sperimentare la vita in comune e nuovi rapporti positivi con gli altri, recuperando la capacità di empatia e di fiducia in chi è vicino.
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Raggiungere un riconoscimento e un’accettazione piena delle proprie parti deboli ed il relativo superamento attraverso un confronto continuo onesto ed umile con esse.
A CHI SI RIVOLGE
Il servizio Madri e figli è rivolto a donne gravide o madri con figli (indicativamente dai 0 ai 6 anni), eventualmente in trattamento metadonico, con problematiche di dipendenza. Si considera, inoltre, l’eventualità di inserire madri in situazioni gravi di disagio, ma senza problematiche specifiche di tossicodipendenza.
E’previsto inoltre l’inserimento di donne senza figli (dove i bambini sono temporaneamente ospiti presso comunità per minori, reparti di ostetricia degli ospedali, famiglie affidatarie) con l’obiettivo specifico di una valutazione per l’idoneità di un successivo progetto madre-figlio.
ACCOGLIENZA
Il progetto comporta una fase iniziale di conoscenza e di costruzione della fiducia, poiché si ritiene necessario ottenere un’alleanza terapeutica minima per un percorso che coinvolge anche dei minori.
Questa fase prevede:
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un’indagine psicologica e anamnestica;
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una ricostruzione della rete familiare e sociale;
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una prima discussione d’équipe per aiutare l’utente ad attribuire un senso alla sua presenza in comunità e a collocarla rispetto alla storia precedente;
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una valutazione multidimensionale dell’utente.
I dati dell’osservazione e del colloquio, raccolti e codificati tramite scheda, servono come “materiale base” per la formulazione del Progetto Personale (PP).
La durata dell’accoglienza (indicativamente un mese) è condizionata dal raggiungimento dei seguenti sotto obiettivi:
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la definizione di un quadro sufficientemente completo;
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l’aggancio emotivo dell’utente;
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la stesura del Progetto Personalizzato;
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la stesura del primo Progetto Educativo Individualizzato (PEI), condiviso con l’Utente.